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Come è profondo il mare - di Nicolò Carmineo

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Mi piace guardare il mare. D'estate. Soprattutto al tramonto. Chiudere gli occhi, allontanare i pensieri della giornata, e ascoltare il lento movimento delle onde che dolcemente spumano allungandosi sulla spiaggia ormai semideserta. I profumi del mare, dei doposole, le conchigliette che sbucano qua e la' dalla sabbia, i runners e gli amanti delle benefiche passeggiate silenziose sul bagnasciuga, gli ombrelloni che, poco alla volta, vengono chiusi, lasciando spazio a giochi di luci e ombre dove il protagonista è il sole con la sua ultima magia prima di cedere il passo alla notte con le sue stelle ... È un momento per me di serenità rigenerante. Per me mare significa vacanza, estate, star bene. Così, quando ho scelto di leggere il libro- reportage di Nicolò Carnimeo " Come è profondo il mare. La plastica, il mercurio, il tritolo e il pesce che mangiamo (dal nostro inviato nella più grande discarica del pianeta) ", sapevo che mi sarei fatta in qualche modo del male, po

L'uomo che piantava gli alberi - di Jean Giono

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Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d’errore, di fronte a una personalità indimenticabile” . E’ così che inizia questo libricino che si legge in poco più di un’ora, e che narra la storia di un incontro: quello tra Jean Giono e un pastore, tranquillo e solitario, dal procedere lento, che viveva con il suo cane e le pecore tra cime poco conosciute ai turisti, “ in quella antica regione delle Alpi che penetra in Provenza ”. Un incontro felice, che ha portato Giono a scrivere un racconto che assomiglia ad una favola, e che vuole mandare un messaggio profondo, di pace, di attenzione al lavoro onesto, di attaccamento alla vita e rito

La piccola sarta di Kabul - di Gayle Tzemach Lemmon

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Gayle Tzemach Lemmon, giornalista per il Financial Times, parte per Kabul, per parlare delle donne d'affari afgane dopo l'ascesa al potere dei talebani. Seguendo il desiderio appassionato di raccontare la storia vera di una di queste straordinarie donne, in grado di giocare un ruolo sociale fondamentale per la ricostruzione del Paese creando opportunità per sé stesse e per gli altri, Gayle inizia il suo viaggio e, dopo diverse settimane, finalmente incontra una donna che lavora per Bpeace, un'organizzazione non profit  di New York, che le parla di una giovane sarta diventata imprenditrice, Kamila Sidiki. " Sentii un guizzo di entusiasmo giornalistico, di quell'adrenalina scatenata dalla scoperta di una notizia per cui ogni reporter darebbe la vita. Kamila non solo gestiva un'azienda propria, ma era entrata nel mondo degli affari da adolescente, durante l'epoca talebana. L'idea di una lavoratrice coperta dal burqa che avvia un'attività sotto il naso

Robin Williams i sogni non muoiono mai - di Emily Herbert

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Ti viene data solo una piccola scintilla di follia, non devi perderla (R.W.) Alzi la mano chi non ha visto (magari munito di pacchi di kleenex ) "L'attimo Fuggente", la storia dell'insegnante John Keating che rivoluziona i metodi d'insegnamento tradizionali nella Welton Academy del 1959. Al motto di O Capitano! Mio Capitano!, mentre esorta gli allievi a strappare l'introduzione dei testi scolastici di poesia... O film che hanno fatto la storia del cinema come Patch Adams, Mrs. Doubtfire, Will Hunting, Al di là dei sogni , Risvegli ... Penso che nella storia di ciascuno di noi, da adulto o bambino, esista almeno un film di Robin Williams, visto al cinema tra amici con tonnellate di popcorn o in televisione, a casa, in compagnia dei propri cari.  Robin è stato un talento straordinario. Sua madre disse di lui: " Ho la sensazione che Robin sia stato mandato sulla terra per farci ridere. Sapete, alla Yales School of Drama mi dissero che usavano Robin e Steve M

Il regalo più bello - di Jonathan Snow

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  " Mark tese il collo verso l'alto, per scoprire da dove venisse la neve. Qualcuno doveva pure spargerla; ci doveva essere un Omino della Neve, così come esisteva quello della Sabbia, che veniva di notte quatto quatto per farti addormentare, spruzzandoti gli occhi con la polvere magica. Però, per quanto si sforzasse, Mark non riusciva a vedere nulla; forse l'omino misterioso si nascondeva tra le nuvole, lui e la sua macchina della neve. Una specie di enorme tritaghiaccio, per fare le granite più grandi della terra. Probabilmente era lì sopra, al riparo da sguardi indiscreti”. Fiocchi bellissimi, uno diverso dall'altro. Uno, in particolare, era ancora più bello, “sembrava una minuscola stella di vetro, creata dall'artista più abile del mondo”, un fiocco così speciale da dover essere conservato con cura, per poterlo regalare alla persona più buona del mondo. Già … Ma chi poteva essere così speciale da meritarsi un regalo così bello? Questa era l'idea balenata n

Il gabbiano Jonathan Livingston - di Richard Bach

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  “ … e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie del mare appena increspato. A un miglio dalla costa un peschereccio arrancava verso il largo. E fu data la voce allo Stormo. E in men che non si dica tutto lo Stormo Buonappetito si adunò, si diedero a giostrare ed accanirsi per beccare qualcosa da mangiare. Cominciava così una nuova dura giornata" .  Ogni singolo giorno, a beccare qualcosa da mangiare. Perché era sempre stato così, tutti i gabbiani facevano così. Ma Jonathan ambiva ad altro: Jonathan trovava un fascino incredibile nel volare e voleva passare tutto il suo tempo esercitandosi nell’arte del volo: " Più d'ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo ". Questa sua scelta lo porterà lontano dalla propria famiglia, in un suo viaggio personale verso la perfezione.  Avrà l’occasione di conoscere nuovi mondi, e imparerà ad osservare la vita attraverso nuovi punti di vista: “ Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere

L'arte di sbagliare alla grande - Enrico Galiano

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Popolo di perfettibili imperfetti, come vi sentite? Io ... alla grande 😄! Sì perché leggere il libro del Professor Galiano mi ha fatto stare bene,  lo consiglio davvero a tutti! Meglio di decine di sedute di psicoterapia 😂. Inizi a leggere il libro e sorridi, poi vai avanti nella lettura e ti stupisci, ancora altre pagine e ti soffermi a riflettere, a metà libro sei già nella testa del Prof ... E alla fine ti accorgi di aver scorso tutta la tua vita, non la sua 😏. Già, perché si parla della vita vera, quella dove si sbaglia ...spesso ... 😬 e dove la lezione più importante da imparare è la capacità di sapersi rialzare.  Io leggo tantissimo, e ogni libro mi insegna qualcosa ... ma queste pagine mi hanno ricordato, attraverso il racconto dell'autore, molte parti della mia vita. Diversa, certo, dalla sua, ma dai tratti molto simili. E quando sono arrivata al capitolo 8 ... ho avuto un tuffo al cuore 💓.  Quella ragazzina a scuola, "quella brava", che dopo aver risposto ad

La cittadella delle nevi - di Matthieu Ricard

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  " Già da molto piccolo, aveva la percezione che fosse possibile capire il mondo. Sentiva in sé la presenza di una forza che chiedeva soltanto di sbocciare. Non sapeva ancora bene quale direzione imprimere, ma la speranza splendeva nel suo cuore come una fiammella. A volte gli sembrava di essere tutt'uno con ciò che lo circondava: l'erba umida, i rami agitati dal vento, i pendii multicolori, gli insetti che si affrettavano sulla terra scura, i rondoni che squarciavano il cielo con strida acute. In quei momenti si fondeva con il mondo e lo baciava respirandolo ". "Che bella immagine!" - ho pensato tra me e me mentre aprivo le prime pagine di questo libro di poco più di 100 pagine, scritto nel 2005 da un biologo molecolare convertito al buddismo e che ha deciso di ambientare la storia del suo protagonista Dechen a Korma, un paesino del Bhutan, una ventina di case ai piedi dell'Himalaya. Ancora una volta, grazie ai libri 💓, la mia mente riprende a viaggia

E venne chiamata due cuori - di Marlo Morgan

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  Marlo Morgan ha vissuto un’esperienza straordinaria, che ha voluto condividere con tutti noi raccontando la sua avventura pressoché unica: vincitrice del Premio Selezione Bancarella, con “…E venne chiamata due cuori”, è riuscita a trasmettere a centinaia di migliaia di lettori il messaggio di una piccola tribù dell’Outback in Australia. “ Questo libro è frutto di un’esperienza vissuta. Come presto scoprirete, non avevo nulla per scrivere a portata di mano. Viene venduto come “romanzo” per proteggere la piccola tribù degli aborigeni da qualunque problema legale. Mi sono presa la libertà di eliminare alcuni particolari in segno di rispetto verso degli amici che non desiderano venire identificati, e per essere certa che il nostro luogo continui a restare segreto ”. Una telefonata inattesa da Kansas City, una proposta di lavoro in Australia per qualche anno, l’interesse per la medicina sociale (che elimina il profitto dal sistema sanitario, avvicinando la medicina tradizionale a quella a

I colori del ghiaccio - di Robert Peroni

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Questa è la storia di una grande e folle avventura. Davvero folle, se si pensa alle condizioni di partenza... Cosa può spingere un uomo, armato solo delle proprie conoscenze, nel 1983, senza GPS, su delle slitte con altri due compagni di viaggio, ad attraversare la Groenlandia, terra sconosciuta e in gran parte inaccessibile, modellata da distese di iceberg maestosi e pericolosi? Un uomo che sa bene che un errore di centesimi di grado nelle coordinate, moltiplicato per novanta giorni, può rendere la rotta completamente sbagliata? Rischiare la vita, lasciando la propria famiglia e i propri cari, senza poter dare loro notizie per tutta la durata del viaggio? Eppure Robert Peroni non ha avuto dubbi, e ha deciso che questo doveva essere il SUO viaggio, "un luogo senza orizzonte, nient'altro che un bianco purissimo e infinito ". E si è preparato, per questo incredibile viaggio, un anno prima, passandolo ad imparare a memoria il percorso attraverso le mappe geografiche e addest

La giocatrice di scacchi - di Bertina Henrichs

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"Eleni guardò più attentamente il pezzo che teneva in mano. Era un piccolo pedone nero. Esitante, cercò di rimetterlo al suo posto, ma non sapeva quale fosse. C'erano pezzi identici un po' ovunque. Per un istante rimase cosi, con il pedone in mano, lo sguardo fisso sulla scacchiera in cerca di qualche logica. Alla fine si arrese, posò la statuina accanto alla tavola e riprese il lavoro. L'idea di aver rovinato una partita in corso l'avviliva, tuttavia si consolò dicendosi che doveva essere un pezzo di poco valore, perché ce n'erano molti altri. Dopotutto, forse, non era così grave". E se quel pedone nero stesse per cambiarle la vita? Eleni, figlia di poveri contadini della regione montuosa di Halki, cameriera ai piani in un albergo dell'isola greca di Naxos, moglie di Panos, che lavorava nell'officina del padre alle porte della città, e due bei figli: una vita normale, e un mestiere che amava, perché le permetteva di " fantasticare ed entrare

I curanderos dell'anima - di Hernan Huarache Mamani

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Ci sono libri che raccontano realtà diverse da quelle che si è soliti riconoscere e condividere,  che meritano di essere letti per la profondità del messaggio che riescono a trasmettere. Sono testi che non lasciano indifferenti; se ne respira, per certi versi, quel “non so che” di sacro, e si ha la sensazione che, scorrendo ogni pagina e soffermandosi dopo ogni capitolo, sia come camminare lungo un sentiero ignoto, e che lo si debba fare “dolcemente”, avendo cura di non calpestare il terreno troppo frettolosamente, ma assaporando ogni singola luce, brezza, profumo, come un viandante curioso, dal procedere lento, che nutre il proprio respiro cogliendo ogni bellezza dalla Natura che lo circonda, tra energie sacre e misteriose, guidato dal desiderio di scoprire nuove vie, nuove risposte, nuovi sguardi per osservare il mondo. Aprire la mente verso quei luoghi lontani, dal fascino antico, dove la dimensione materiale si annulla quasi completamente, per fare spazio a quella spirituale andina

La pianta del mondo - di Stefano Mancuso

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  Adoro le piante. In città, ne sento tanto la mancanza: troppo cemento, l'aria malsana, il cielo raramente di un blu intenso. Così, quando mi capita di camminare nei boschi, mi faccio avvolgere dai profumi e dalla magia delle piante, incantata dalle loro forme più strane, dalla forza che irrompe dal terreno attraverso le loro radici. Il sole che filtra tra i rami, lo spettacolo del foliage in autunno o le emozioni che provo dopo una bella nevicata invernale...grazie alla bellezza delle piante, il mondo acquista colori e odori che mi fanno stare bene. È come se mi sentissi più viva, finalmente in connessione con Madre Natura e senza quella nuvola di smog che è parte della mia quotidianità in città 😬. E respiro ...  a pieni polmoni! In quei luoghi, di silenzio e purezza, io mi disintossico persino dai mie umori più neri: tutto passa, tutto scorre, e quando ritorno a casa mi sento rigenerata nel corpo e nello spirito. La foresta è la mia beauty-farm 😁. Perché quindi non leggere u

I cinque Riti tibetani

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  Avete presente quel post simpaticissimo dove c'è un gatto che si stiracchia e che dice: "Io non sono vecchio! Mi alzo, sollevo le mie braccia, muovo le mie spalle, giro il mio collo ... Tutto quanto fa il medesimo rumore ....Craaaaaaaaaaaaaaaacccccck! Sono arrivato ad una conclusione: io non sono vecchio, sono croccante!! " ? 😂  Se anche voi siete "croccanti", soprattutto la mattina, appena svegli, mi capirete benissimo: facciamo il check del risveglio 🤔 piede sinistro? Ok ...ginocchio destro? Così così ... Spalle a posto? Aspetta che ci riprovo ... Rotazione del collo? Piano piano che mi sfascio 😅. La situazione, a volte, è veramente imbarazzante: basta una semplice escursione in montagna di qualche ora, immersa in meravigliosi boschi di larici e pini, che mi ritrovo il giorno dopo a ricordarmi di avere muscoli di cui non immaginavo nemmeno l'esistenza 😏 E il lockdown mi ha dato la mazzata finale 😠 Così, quando mi sono ritrovata a sbirciare, questa e

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - di Luis Sepulveda

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Quest'anno se n'è andato un gigante della letteratura: Luis Sepulveda. Se l'è portato via il Covid (virus maledetto!). La malinconia per la scomparsa di questo grande scrittore e il desiderio, in qualche modo, di dargli un saluto alla mia maniera, mi ha portato a rileggere un suo straordinario capolavoro, per grandi e piccini: " Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare ",  un piccolo libricino che avevo letto tanti anni fa e che mi aveva conquistata. È incredibile come, in così poche righe, Sepulveda riesca a trasmettere importanti messaggi di vita come la solidarietà, l'amore incondizionato, la bellezza nella diversità, la forza dell'amicizia, la capacità di non perdersi mai d'animo per affrontare le sfide della vita con coraggio, superando le paure, ascoltando il proprio cuore.... e che bisogna proteggere il nostro ecosistema, perché mari e cieli sono nostra fonte di vita. È un bellissimo romanzo. Da leggere e rileggere.  Kengah,